Mondiali 2026: la FIFA li assegna a Usa Messico e Canada.
I mondiali tornano in America. Dopo l’edizione del 1994, vinta dal Brasile in finale contro l’Italia, nel 2026 la principale competizione per nazionali torna nel paese a stelle e strisce. Alla vigilia dell’inaugurazione dei Mondiali russi, il Consiglio FIFA ha annunciato la propria decisione: Usa Messico e Canada ospiteranno i Mondiali 2026. I tre paesi americano hanno battuto la concorrenza del Marocco già nel corso della prima votazione, tenutasi a Mosca all’assemblea della FIFA, con 134 voti a 65.
Secondo quanto previsto dalla FIFA, i profitti dovrebbero registrare la cifra record di circa 11 miliardi di dollari, accompagnata dal record di spettatori.
L’edizione del 2026 sarà la prima con il nuovo format allargato a 48 squadre, voluto dal Presidente della FIFA Gianni Infantino, con le confederazioni che avranno posti già assegnati: 16 per l’Europa, 9 per l’Africa, 8 per l’Asia, 6 per Nord e centro America, 6 sudamericane e 1 rappresentante per l’Oceania.
Usa Messico e Canada ospiteranno i Mondiali 2026: le località
Come previsto dall’orgnizzazione, 60 delle 80 partite saranno giocate sul territorio statunitense, 10 in Canada e 10 in Messico.
La proposta, denominata “United 2026“, prevede una rosa povvisoria di 23 località, che successivamente saranno ridotte a 16. Le città scelte dal Canada sono Edmonton, Montreal e Toronto, quelle proposte dal Messico, invece, cono Città del Messico, Guadalajara e Monterrey. Gli Stati Uniti, dove si giocherà prevalentemente, hanno proposto Atlanta, Baltimora, Boston, Cincinnati, Dallas, Denver, Houston, Kansas City, Los Angeles, Miami, Nashville, New York, Orlando, Philadelphia, San Francisco, Seattle e Washington.
Tra i tre paesi, per il Canada sarà la prima volta in assoluto. Il Messico, invece, ha già ospitato due edizioni, nel 1970 (vinta dal Brasile) e nel 1986 (vinta dall’Argentina).
“Grazie mille per questo grande onore, per il privilegio di poter ospitare i Mondiale. Grazie anche alla federazione marocchina. In fin dei conti siamo tutti uniti dal calcio“, ha detto Carlos Cordeiro, presidente della federazione calcio statunitense.
Foto: Eurosport